Notiziario dell’associazione
L'EVIDENZIATORE N.1
Scienza e Vita Castelfiorentino esce con questo primo numero di L’EVIDENZIATORE, con l’intento di proporre riflessioni su contenuti, appunto, da “evidenziare”, per la loro importanza e pertinenza con i temi dell’Associazione. Nell’era del Web, non appaia questa nostra iniziativa un ritorno nostalgico a forme di informazione del passato, quanto piuttosto alla volontà di valorizzare ogni canale di trasmissione di idee e conoscenze.
L’EVIDENZIATORE avrà cadenza mensile o bimensile e uscirà sempre nella prima settimana del mese.
In questo numero proponiamo due articoli che, sebbene molto differenti per stile e per contenuto, vanno a toccare uno dei temi maggiormente discussi nel dibattito pubblico attuale: la famiglia. Scienza e Vita Castelfiorentino ringrazia gli autori per i loro contributi e in modo particolare esprime riconoscenza e gratitudine al dottor Gianfranco Monsacchi, uomo di grande capacità intellettuale e levatura morale, sempre presente sul territorio in maniera attiva e garbata, socio fondatore di Scienza e Vita Castelfiorentino e suo Presidente emerito.
Nell’ultima pagina di questo pieghevole trovate i prossimi appuntamenti dell’Associazione.
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FAMILIOFOBIA
Nei giorni scorsi il presidente della Repubblica francese Francois Hollande ha rimesso nel cassetto il suo progetto di legge Mariage pour tous (Matrimonio per tutti) inteso a dare soddisfazione a tutte le richieste degli omosessuali francesi in tema di equiparazione artificiale rispetto ai matrimoni tradizionali.
La ritirata del presidente francese è una vittoria del movimento guidato da Ludovine de La Rochere che in opposizione al contestato progetto di legge si è definito Manif pour tous (Manifestazione per tutti), cioè anche per il diritto del bambino ad avere una famiglia tradizionale e per il diritto della famiglia tradizionale ad essere protetta e aiutata. Il movimento è riuscito a unire nella sua battaglia cristiani, musulmani ed ebrei. ll 2 febbraio scorso ha portato in piazza 500mila persone a Parigi e 40mila persone a Lione. Ciò che preoccupava nelle intenzioni del progetto di legge del governo francese, non era solo il matrimonio fra omosessuali, introdotto del resto fin dall’anno scorso, ma le conseguenze che da quel tipo di matrimonio si volevano trarre una dopo l’altra. In particolare la fecondazione assistita per coppie lesbiche (in questo caso il bambino avrebbe avuto ufficialmente due madri e nessun padre). Poi l’autorizzazione alla pratica dell’utero in affitto (in questo caso il bambino avrebbe avuto due madri per così dire putative e una madre naturale anonima e sconosciuta). Ancora il riconoscimento per legge dell’autorità del secondo marito sui figli di primo letto al di là del loro padre naturale. Infine l’insegnamento della cosiddetta teoria del “gender” nelle scuole anche per i bambini in tenera età. Secondo questa teoria il sesso delle persone non costituisce un dato biologico, ma solo una decisione delle convenzioni sociali. Come tale può quindi essere scelto e determinato a proprio arbitrio. Conseguenza di questa teoria è fra l’altro quella di mettere fine anche alla distinzione di maschio e femmina fra i genitori. I genitori del futuro dovrebbero chiamarsi “genitore 1” e “genitore 2” al posto dei soliti “babbo “ e “mamma” che sono forse le parole più antiche dell’umanità e le prime che ogni bambino pronuncia. Il movimento della de La Rochere contro l’accusa di “omofobia” con cui spesso vengono definiti i difensori della famiglia ha risposto con il termine “familiofobia”. E Hollande, alla fine, si è arreso per le divisioni sul tema dentro il suo stesso partito e perché i sondaggi davano la maggioranza delle opinioni favorevoli a Manif por tous.Sembra fra l’altro che in fatto di ripensamenti Hollande non sia il solo Secondo il giornale Daily Mail lo stesso premier inglese David Cameron, che ne giugno scorso fece approvare in Inghilterra il matrimonio gay spaccando il suo stesso partito, avrebbe ammesso tre mesi dopo: “ Ho fatto un tremendo errore sul matrimonio gay”.
ROMANELLO CANTINI
LA FAMIGLIA E’ UNA REALTA’ BUONA DA CUSTODIRE E DA PROMUOVERE
In questo tempo così strano, nel quale anche le cose semplici possono appesantirsi di complicati e talvolta falsi significati, voglio parlare con semplicità della famiglia con l’intenzione primaria di renderle omaggio. Nel Dizionario Garzanti della lingua italiana, alla voce famiglia si legge “ per famiglia si intende un insieme di persone unite da un rapporto di parentela o affinità, normalmente costituito da padre, madre, figli. Si costituisce la famiglia attraverso il Matrimonio, rapporto morale e giuridico fra uomo e donna, che si impegnano ad una completa comunione di vita davanti a un pubblico ufficiale, o ministro di culto.”Ecco questo in estrema sintesi è il progetto famiglia, quello al quale ho aderito tanti anni fa e quello che ritengo sostanzialmente valido ancora oggi e per le generazioni future. Questa è la famiglia: una comunione di vita tra un uomo e una donna, che si scelgonoliberamente e liberamente si sposano con atto pubblico, costituendo dentro la società una nuova realtà. Scegliere di diventare famiglia è aprire la propria vita all’altro e poi ai figli. Per questo motivo diventare famiglia ha significato per me, acquisire un senso di responsabilità particolare, sempre, in ogni scelta e in ogni progetto che ho lentamente e faticosamente maturato (anche grazie agli esempi di tanti indimenticabili amici).
Carla ed io siamo contenti di poter trasmettere un messaggio, testimoniato da 45 anni di vita matrimoniale, unita e solidale in ogni difficoltà. Il messaggio è questo: non sono le circostanze liete e favorevoli a creare l’unione, ma è l’unione familiare a produrre le circostanze favorevoli e felici.
Oggi la famiglia sta subendo tanti scossoni, da chi tenta di smantellarla togliendole il suo vero significato ed è per questo che c’è bisogno di ridirsi e riaffermare cose che possono sembrare ovvie, ma che esprimono l’essenza della bellezza e della bontà della istituzione familiare: una donna e un uomo uniti in matrimonio, i figli, diritti, doveri , una visibilità sociale, economica e culturale, un progetto di vita. Che la famiglia possa essere riscoperta nelle sue enormi potenzialità sociali e nella sua riserva inesauribile di amore. Questo è l’augurio che faccio ai giovani e alle future generazioni .
dott. Gianfranco Monsacchi
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