TEORIA DI GENERE E IL RUOLO DELLA FAMIGLIA NELL'EDUCAZIONE

15.02.2014 10:18
«Teoria del gender via da scuola
quegli opuscoli sono a senso unico»
 
 
Il caso
Un’interpellanza al
presidente del Consiglio
Letta, firmata da sei
senatori del Ncd, chiede di
sospendere la distribuzione
del materiale didattico, che
contiene «inaccettabili
critiche al ruolo educativo
della famiglia e della
morale cristiana»
Piemonte. I vescovi: «Genitori e docenti alleati per l’educazione»
Torino. Puntare sui giovani perché sono «le persone più
preziose che dobbiamo tutelare e servire rendendoli protagonisti
». Ancora una volta i vescovi di Piemonte e Valle
d’Aosta ribadiscono la centralità dell’aspetto educativo
verso i giovani. L’occasione è una lettera aperta inviata
ai responsabili istituzionali, ai dirigenti, ai docenti e al
personale che lavorano e operano nella scuola. Ma anche
ai genitori e agli stessi alunni. La nota diffusa ieri
contiene l’invito a partecipare il prossimo 10 maggio a
Roma, in piazza San Pietro all’incontro di Papa Francesco
con il mondo della scuola. Un’occasione per «richiamare
a tutto il Paese l’importanza che la scuola riveste
per il suo presente e il suo futuro», spiegano i vescovi piemontesi.
Come quello di «promuovere in tutte le componenti
della scuola e della società, la speranza che operando
uniti e con spirito di collaborazione è possibile
favorire il rinnovamento di questa istituzione». Un bene
primario su cui scommettere con impegno. Sottolineano
che la dedizione di tanti cristiani sacerdoti, suore e laici,
uomini e donne di buona volontà nella scuola in Italia,
sia statale che paritaria, «è lì a dimostrare quanto ci
stia a cuore l’educazione delle nuove generazioni».
Le diverse riforme che hanno toccato il mondo dell’istruzione
in questi anni hanno reso la «scuola più efficiente
e ne hanno garantito l’autorevolezza culturale ed
educativa», anche con l’impegno di tanti dirigenti e docenti.
Rimane determinante, per la Cep, guidata dall’arcivescovo
di Torino, Cesare Nosiglia, la scelta di mettere
al centro di ogni rinnovamento la «crescita armonica
» di ciascun alunno. Che è poi per i vescovi «la ragione
stessa dell’esistenza della scuola, la responsabile
partecipazione delle famiglie» e tutto il coinvolgimento
della comunità. Certi delle «sapienti indicazioni» che
fornirà papa Francesco per «raggiungere questi obiettivi
», invitano famiglie, scuole, comunità religiose e civile
a «favorire la partecipazione a questo evento storico
per il nostro Paese».
Chiara Genisio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CAGLIARI. È polemica a Cagliari e sul web per la
decisione della Commissione pari opportunità del
comune, presieduta da Elisabetta Dettori, di
destinare 10mila euro di fondi residui del 2013 a un
progetto didattico che prevede corsi di educazione
alle differenze di genere, di orientamento sessuale
e rispetto delle minoranze nelle scuole elementari
di Pirri e Mulinu Becciu. Il segretario provinciale e
vicesegretario regionale della Destra, Daniele
Caruso, insorge, riferendo dell’allarme lanciato di
alcuni genitori sul progetto di educazione a
«fantomatici cinque generi sessuali»: «Lo
contrasteremo in qualsiasi modo. Inculcare
l’esistenza di “generi sessuali” che tali non sono è
per noi una forma di violenza psicologica che viola
l’innocenza dei nostri figli per piegarla a ripugnanti
interessi ideologici e propagandistici con “progetti
sperimentali” sui nostri figli». Chiede l’intervento
del ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza,
il consigliere comunale di Fi Edoardo Tocco. «Viste
le numerose proteste e la preoccupazione
suscitata nei genitori», spiega Tocco, «che sarebbe
stato opportuno coinvolgere, così come si fa per
l’insegnamento della religione nelle scuole, chiedo
che sia necessario e urgente un parere del
ministro».
CAGLIARI
Progetto sui “5 generi
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